Arte contemporanea a Napoli: perché il MADRE è una tappa imperdibile
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Arte contemporanea a Napoli: perché il MADRE è una tappa imperdibile

Arte contemporanea a Napoli: perché il MADRE è una tappa imperdibile

La città di Napoli, già rinomata per il suo patrimonio storico e culturale, vanta una perla unica per gli amanti dell’arte contemporanea: il Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, meglio conosciuto come MADRE. Situato nel cuore pulsante della città, questo museo è un esempio lampante di come il contemporaneo possa dialogare armoniosamente con il passato, regalando ai visitatori un’esperienza che va oltre il semplice apprezzamento estetico.

L’origine del MADRE: dalla storia al contemporaneo

Il MADRE nasce ufficialmente nel 2005 all’interno di un antico palazzo storico, il Palazzo Donnaregina, nel cuore del centro antico di Napoli. Questo edificio settecentesco, con la sua storia stratificata, rappresenta già di per sé un’opera d’arte, offrendo una cornice suggestiva alle esposizioni contemporanee. La scelta di utilizzare un palazzo storico non è casuale, ma esprime la volontà di Napoli di fondere il passato glorioso con le avanguardie artistiche moderne.

La struttura architettonica è stata curata dallo studio dell’architetto portoghese Álvaro Siza Vieira, che ha sapientemente bilanciato la conservazione delle tracce storiche con l’introduzione di spazi moderni e funzionali. Camminando tra i corridoi del MADRE, è possibile scorgere dettagli che raccontano storie di epoche passate, accanto a installazioni che interrogano il futuro.

La collezione permanente: capolavori dell’arte contemporanea in scena

Il cuore del museo è rappresentato dalla sua collezione permanente, che comprende opere di artisti di fama internazionale come Jannis Kounellis, Mimmo Paladino, Sol LeWitt, Anish Kapoor e molti altri. Ogni sala è un viaggio unico, concepito per immergere il visitatore in un’esperienza multisensoriale. Ritroviamo anche il bravissimo Pistoletto e la sua Venere degli stracci, datata al 1967.

  • “Habitat” di Jannis Kounellis: uno degli spazi più suggestivi del MADRE è quello che ospita l’opera di Kounellis. Qui, l’artista greco utilizza materiali poveri, come legno, carbone e ferro, per evocare riflessioni sul rapporto tra uomo e ambiente.
  • “Wall Drawing” di Sol LeWitt: l’impatto cromatico delle geometrie di LeWitt trasforma le pareti del museo in vere e proprie tele vive, ricordando che l’arte può essere ovunque, persino sui muri.

Ogni opera esposta racconta una storia, un’idea, o un’emozione, sfidando i visitatori a guardare il mondo con occhi nuovi.

Le mostre temporanee: uno sguardo sul presente da parte del MADRE di Napoli…

Uno dei punti di forza del MADRE è la sua programmazione di mostre temporanee, che attraggono ogni anno artisti e curatori da tutto il mondo. Le esposizioni variano tra monografiche dedicate a grandi maestri del XX secolo e collettive che esplorano temi attuali come il cambiamento climatico, la tecnologia e la migrazione.

Un esempio memorabile è stata la mostra dedicata a Lucio Fontana (QUI, UNA GUIDA AL MUSEO DEL NOVECENTO DI MILANO CON “TANTO” FONTANA), che ha portato a Napoli una selezione di opere che esplorano il concetto di “spazialismo“, invitando i visitatori a riflettere sul significato del vuoto e dell’infinito.

Altre mostre di rilievo hanno visto protagonisti nomi come Andy Warhol e Cindy Sherman, confermando il MADRE come uno dei poli principali per l’arte contemporanea in Italia.

….E sulla storia della stessa Napoli: al MADRE, “Gli anni. Capitolo 1”

Il MADRE si conferma una fucina di dialogo tra storia e contemporaneità con l’ambizioso progetto “Gli anni. Capitolo 1. Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi”, un’esposizione che apre il 19 dicembre 2024 e prosegue fino al 19 maggio 2025. Curata da Eva Fabbris, questa mostra inaugura un formato espositivo progressivo che intende indagare il ricco tessuto artistico napoletano attraverso un percorso stratificato e non cronologico, intrecciando la memoria storica e l’attualità. L’ispirazione proviene dal romanzo Gli anni di Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022, un’opera che trasforma memorie private in cronache collettive, suggerendo una riflessione sul destino effimero di immagini e ricordi, che l’arte si propone di preservare e valorizzare.

Il percorso espositivo del primo capitolo dialoga con collezioni pubbliche e private del territorio, restituendo frammenti di storia attraverso opere iconiche di artisti di fama internazionale. Dai concettuali spazi di Piero Manzoni alla sensibilità poetica di Mimmo Jodice, passando per le provocazioni performative di Allan Kaprow e le tensioni spaziali di Luciano Fabro, ogni opera funge da tassello di una narrazione corale che celebra il fertile humus culturale della Campania. Particolarmente significativa è l’attenzione agli artisti locali come Carlo Alfano e Federico Del Vecchio, la cui produzione dialoga con il panorama internazionale, offrendo nuove chiavi di lettura sull’identità artistica napoletana.

Un elemento distintivo della mostra è l’uso di poster che segnano gli anni e i luoghi in cui le opere esposte furono originariamente presentate nel territorio campano. Questo espediente narrativo rende la visita un’esperienza dinamica, dove la storia si intreccia con il presente in un flusso temporale che rifiuta una struttura rigida, riflettendo il carattere labirintico della memoria. L’aggiunta graduale di nuove sale espositive nel corso della mostra, che culminerà in gennaio 2025 con l’attivazione di due public program, sottolinea la natura “viva” di questo progetto.

Le lezioni di storia recente d’Italia e gli incontri focalizzati sugli artisti in mostra trasformano le opere esposte in palinsesti multidisciplinari, esplorando temi di rilevanza storico-artistica, politica, antropologica e sociologica. Questo approccio pone il MADRE non solo come custode di opere d’arte, ma come luogo di produzione e diffusione di pensiero critico, in linea con una visione contemporanea del museo come centro di elaborazione culturale.

Un’esperienza oltre l’arte: laboratori e didattica

Il MADRE non è solo un luogo di esposizione, ma anche un laboratorio di idee, dove l’arte diventa strumento di educazione e riflessione sociale. Il museo offre regolarmente laboratori didattici per bambini, famiglie e scuole, creando uno spazio inclusivo in cui tutti possano avvicinarsi all’arte contemporanea.

Uno degli appuntamenti più apprezzati è il Famiglia MADRE, un ciclo di attività pensate per stimolare la creatività e la condivisione intergenerazionale attraverso il gioco e l’esplorazione artistica. L’evento si è rinnovato più volte, cambiando anche leggermente nome e sviluppo, ma si è sempre focalizzato sull’avvicinamento dei giovanissimi all’arte contemporanea.

Inoltre, al di là di questa bella iniziativa, il museo collabora con università e centri di ricerca, organizzando conferenze e seminari che approfondiscono temi legati all’arte, alla filosofia e alla sociologia.

L’arte come strumento di rigenerazione urbana

Un aspetto particolarmente significativo del MADRE è il suo ruolo come agente di rigenerazione urbana. Situato in un quartiere che per anni è stato marginalizzato, il museo ha contribuito a ridare vita alla zona, attirando un pubblico internazionale e stimolando la nascita di nuove attività culturali e commerciali. Come affermato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, Consigliere stesso del Museo: “Il MADRE non è solo un museo, ma una macchina sociale che produce cultura e identità.” Questa visione si riflette anche nelle collaborazioni del museo con artisti locali e nelle iniziative volte a coinvolgere attivamente la comunità napoletana.

Piccole curiosità e aneddoti sul MADRE di Napoli

Il nome MADRE: il nome del museo è un omaggio al quartiere in cui sorge, Donnaregina, e al contempo un richiamo simbolico alla “madre” come figura creativa e protettiva.

Il fantasma del palazzo: si narra che il Palazzo Donnaregina, prima di diventare sede del museo, fosse abitato da un misterioso fantasma. Questa leggenda contribuisce a rendere ancora più affascinante la visita.

Un cameo cinematografico: alcune sale del MADRE sono state utilizzate come set per film e documentari, testimonianza del suo fascino scenografico.

Come visitare il MADRE di Napoli: orari e biglietti

Il MADRE è situato in Via Luigi Settembrini, 79, a pochi passi dalla Stazione Centrale e dal Duomo di Napoli, rendendolo facilmente accessibile sia per i turisti che per i residenti.

  • Orari di apertura: il museo è aperto tutti i giorni tranne il martedì, con orari che variano a seconda delle stagioni.
  • Biglietti: il costo del biglietto è accessibile e sono disponibili riduzioni per studenti, anziani e famiglie. Inoltre, il museo offre giornate ad ingresso gratuito, spesso in occasione di eventi speciali.

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