Eventi Bolzano: il tributo al compositore Luciano Berio. Il comunicato
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Eventi Bolzano: il tributo al compositore Luciano Berio. Il comunicato

Italian Art Journal condivide i comunicati stampa di eventi e manifestazioni di particolare interesse artistico, sociale e culturale. Di seguito, il comunicato integrale. Segnalaci un evento o manifestazione alla mail artingaroundcommunications@gmail.com

La nostra introduzione a Luciano Berio

Luciano Berio (1925-2003) rappresenta una delle figure più rivoluzionarie e influenti della musica del XX secolo, un compositore che ha saputo ridefinire i confini dell’arte sonora attraverso un linguaggio compositivo tanto innovativo quanto profondamente radicato nella tradizione italiana. Nato a Oneglia, in Liguria, Berio ha costruito la sua carriera artistica su una costante ricerca di nuove forme espressive, diventando uno dei protagonisti indiscussi dell’avanguardia musicale europea.

Il suo contributo alla musica contemporanea si articola in molteplici direzioni: dalle pioneristiche sperimentazioni con l’elettronica presso lo Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano, che ha co-fondato negli anni ’50, fino alle innovative tecniche di elaborazione del materiale musicale preesistente. Berio ha saputo coniugare rigore compositivo e sensibilità poetica, creando opere che dialogano costantemente con la storia della musica, dal repertorio barocco alle tradizioni popolari, senza mai perdere una personalità distintiva e riconoscibile.

Le sue composizioni più celebri, dalle “Sequenze” per strumenti solisti alle “Sinfonie” per orchestra, testimoniano una creatività inesauribile e una capacità unica di trasformare la materia sonora in narrazioni musicali complesse e affascinanti. La sua ricerca ha influenzato generazioni di compositori e ha contribuito a definire l’identità della musica italiana nel panorama internazionale contemporaneo.

Questa mostra tributo intende celebrare la straordinaria eredità artistica di Berio, esplorando le diverse fasi del suo percorso creativo.

Eventi Bolzano: il tributo al compositore Luciano Berio. Il comunicato

Dal 7 al 10 luglio 2025, il Centro Trevi di Bolzano ospita il progetto VOICES_100 – Tributo a Luciano Berio per i 100 anni dalla nascita del compositore, promosso da Spazio5 artecontemporanea. Inaugurazione 7 luglio 2025 dalle 18.30 alle 20.00.

VOICES_01 nasce dall’incontro tra il maestro Roberto Fabbriciani, flautista di fama mondiale e collaboratore di lunga data di Luciano Berio, e l’artista visivo e regista Manuel Canelles, noto per la sua ricerca al confine tra arte performativa, installazione e cinema. Accanto a loro, la performer vocale Martina Spessot, la cui voce entra in dialogo profondo con la macchina scenica e sonora.


Luciano Berio, il genio, il comunicatore, l’homo faber. Il più grande tra i compositori dell’avanguardia italiana della seconda metà del Novecento viene celebrato quest’anno a cent’anni dalla sua nascita. Berio è stato una delle figure più influenti della musica contemporanea, avendo sviluppato un linguaggio musicale unico, caratterizzato da una continua sperimentazione sonora e da una estrema apertura, concependo l’esperienza musicale come in perenne rapporto con altri saperi, dal teatro alla semiotica. Per questo motivo Spazio5 ha deciso di celebrarlo a Bolzano proprio con un progetto che si pone all’intersezione di diverse discipline; un’esperienza che sta al confine tra l’installazione, il teatro e la performance musicale, per riflettere sull’eredità di Berio e la sua attualità nel panorama musicale contemporaneo.

L’opera-performance site-specific al Centro Trevi è una riflessione contemporanea sul concetto di voce come traccia, memoria, materia viva. Il suono diventa corpo, gesto, immagine, attraversando i linguaggi e risuonando nello spazio scenico come evocazione e come presenza. Roberto Fabbriciani esplora e omaggia la poetica sonora di Luciano Berio non limitandosi a interpretare pezzi del repertorio ma immergendosi nel suo linguaggio compositivo, cercando di incarnarne la profonda ricerca sonora. Il flauto diventa un mediatore tra il passato e il presente, un ponte tra le epoche, tra la scrittura musicale e l’improvvisazione. Le installazioni teatrali e sonore di Manuel Canelles accompagneranno la performance, creando un’esperienza multisensoriale in cui il pubblico non è solo spettatore ma diviene partecipe di un ambiente evocativo attraverso il mezzo audiovisivo. L’ascoltatore sarà così immerso in un paesaggio sonoro che unisce la tradizione della musica classica contemporanea e le nuove possibilità espressive offerte dalla ricerca sul suono.

Al centro della performance e dell’installazione resta naturalmente la musica di Berio ed in particolare tre dei suoi capolavori: Sequenza I, scritta nel 1958 per il flauto di Severino Gazzelloni, di cui Fabbriciani è stato allievo; una delle più importanti opere per flauto solo del XX secolo, dove lo strumento monodico suggerisce costantemente una polifonia latente ed implicita. Sequenza III, composta invece per voce nel 1965, oltre che parlarci del genio di Berio apre anche una finestra sulla sua vita personale, segnata dall’incontro con la cantante Cathy Berberian, per cui questa e altre opere furono scritte; una partitura che pone l’enfasi sul simbolismo sonoro di gesti vocali e talvolta visivi, sulle “ombre di significato” che li accompagnano. Infine, Gesti, scritta nel 1966 per flauto dolce, caratterizzata da una grande varietà di suoni strumentali e vocali alla ricerca di effetti sonori che oscillano tra l’umorismo e il lirismo.

Roberto Fabbriciani, interprete all’altezza di Berio

La presenza di un’interprete come Roberto Fabbriciani è senz’altro tra gli aspetti più interessanti di questo progetto multidisciplinare, soprattutto per il pubblico di specialisti del contemporaneo. Oltre alla collaborazione con Berio, Fabbriciani è stato determinante per lo sviluppo della tecnica flautistica, moltiplicando le possibilità sonore dello strumento. Ha collaborato con i maggiori compositori del nostro tempo, tra cui Pierre Boulez, John Cage, Luigi Dallapiccola, Franco Donatoni, György Kurtág, György Ligeti, Olivier Messiaen, Ennio Morricone, Luigi Nono, Nino Rota e moltissimi altri. Anima del progetto è Manuel Canelles, attivo come regista, coach teatrale ed artista visivo, la cui ricerca artistica si concentra sulla pratica relazionale, con l’obiettivo principale di ridefinire il linguaggio scenico collegandolo alla dimensione dell’arte contemporanea.

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