5 curiosità che non conoscevi su Giorgio De Chirico
Giorgio De Chirico è una delle figure più enigmatiche e affascinanti dell’arte del Novecento. Fondatore della pittura metafisica, ha ispirato artisti del calibro di Dalí (qui, 5 curiosità sul grande artista spagnolo), Magritte e persino Andy Warhol. Ma al di là delle sue piazze silenziose e delle statue senza tempo, ci sono aspetti meno noti della sua vita e della sua visione artistica che meritano di essere scoperti. Ecco cinque curiosità sorprendenti che (forse) non conoscevi su De Chirico. Ecco qua delle pillole
1. Scrisse un romanzo surrealista prima che il surrealismo esistesse
Nel 1929, Giorgio De Chirico pubblica Hebdomeros, un romanzo visionario, frammentario, privo di trama lineare. Pagine dense di immagini oniriche, riflessioni filosofiche e atmosfere sospese. Un testo che anticipa temi e linguaggi che i surrealisti faranno propri solo anni dopo. Breton lo ammirava, ma De Chirico non si è mai identificato con il movimento surrealista. Anzi, ne ha sempre preso le distanze, rivendicando la propria autonomia creativa.

2. Aveva una vera ossessione per l’antichità classica
La formazione di De Chirico fu profondamente segnata dal mondo classico. Nato in Grecia, crebbe circondato da rovine e miti. Studiò a Monaco di Baviera, dove approfondì Nietzsche, Schopenhauer e la pittura tedesca. Ma il suo immaginario restò sempre ancorato alla statuarietà e all’enigma del passato greco-romano. Non è un caso che nei suoi quadri compaiano costantemente colonne doriche, templi, gladiatori, erme. Per De Chirico l’antico non era nostalgia: era mistero, eternità, inquietudine metafisica.

3. Ha riscritto se stesso più volte
Una delle cose più curiose di De Chirico è la sua relazione complicata con il proprio stile. Dopo il periodo metafisico (1910-1919), virò verso una pittura più classicheggiante, che molti critici non apprezzarono. Ma lui andò dritto per la sua strada, arrivando persino a dipingere copie delle sue stesse opere giovanili, firmandole con date retroattive. Per provocazione? Per disprezzo del mercato? Per giocare con il concetto di autenticità? Probabilmente tutte queste cose insieme. La sua identità artistica era un continuo cortocircuito tra passato e presente.

4. Era anche un discreto musicista e scenografo
Non tutti sanno che De Chirico compose musica e si cimentò nella scenografia teatrale. Negli anni ’20 e ’30 collaborò con compagnie d’opera e balletto, firmando costumi e fondali. Il teatro lo affascinava perché, come la pittura metafisica, poteva creare spazi sospesi, artificiali, in cui il tempo sembra fermarsi. Un linguaggio parallelo, meno noto, ma coerente con la sua visione di un mondo enigmatico e simbolico.
5. Fu oggetto di feroci polemiche, ma anche di grande riscoperta
Negli anni ’40 e ’50, De Chirico fu spesso attaccato dalla critica italiana, che non gli perdonava l’abbandono della pittura metafisica. Lo accusarono di manierismo, di essere autoreferenziale, persino di essere diventato una caricatura di se stesso. Eppure, a partire dagli anni ’60, fu riscoperto da una nuova generazione di artisti e curatori, che ne riconobbero la modernità e la complessità. Oggi De Chirico è considerato uno dei grandi innovatori del XX secolo. Un artista che ha sempre giocato in anticipo, anche quando sembrava guardare indietro.
5 curiosità su Giorgio De Chirico: quante e quali di queste conoscevi?
Giorgio De Chirico è molto più di quanto suggeriscano le sue celebri piazze vuote e i manichini muti. È stato scrittore, filosofo, provocatore, teorico e sperimentatore. Le sue contraddizioni sono parte integrante del suo genio. Conoscere queste curiosità significa non solo approfondire l’artista, ma anche comprendere meglio il modo in cui l’arte moderna ha imparato a dialogare con il tempo, la memoria e il mistero.

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